Chi siamo
I Centri Antiviolenza sono luoghi in cui le donne che hanno subito violenza vengono accolte, ascoltate ed aiutate a dare un nome a ciò che stanno vivendo.
Noi di VivereDonna APS operiamo in un’ottica di differenza di genere ovvero sostenendo l’uguaglianza e sottolineando le differenze. Questo è il principio che ci guida nell’affrontare un fenomeno trasversale di urgenza sociale come la violenza maschile contro le donne.
Il nostro Centro fa parte della rete dell’Unione Terre d’Argine nel distretto di Carpi e aderisce al Protocollo Operativo per l’attuazione di azioni concrete in caso di emergenza.

A livello regionale: dal 2013 facciamo parte, insieme ad altri 12 centri antiviolenza dell’Emilia Romagna, del Coordinamento dei Centri Antiviolenza che ha lo scopo di costruire una identità comune che sviluppi progettualità e visibilità dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne del territorio

A livello nazionale: dal 2015 siamo all’interno di D.i.Re, associazione che raccoglie in un unico progetto 80 organizzazioni di donne che affrontano il tema della violenza maschile sulle donne.
Non chiamiamoli delitti passionali perché non c’é mai nessuna forma di amore in un reato
La nostra storia
Il progetto “VivereDonna APS” è il frutto di un’elaborazione durata cinque anni
Tutto parte nel 2004 con la nascita, promossa dall’Associazione Methodotre, del Centro d’Ascolto LiberaMente, ospitato nella sede carpigiana dell’ Unione Donne in Italia. Il centro era aperto a tutte le persone maggiorenni con problemi che andavano dal disagio psicologico ai conflitti tra partner, genitori e figli, problemi sul lavoro, lutti, separazioni ecc.
Ci si rese ben presto conto che l’utenza era principalmente femminile, ed il 60% di esse raccontava di maltrattamenti e abusi anche durante i primi anni di vita
Si innescò così, nelle due Associazioni, un periodo di verifica, discussione, ricerche, contatti con Centri Antiviolenza presenti in Emilia Romagna, fino ad arrivare all’elaborazione di un progetto condiviso rivolto esclusivamente a donne adulte. Nello stesso anno l’Associazione Methodotre si sciolse. L’UDI proseguì con il Centro d’ Ascolto LiberaMente per la valenza riscontrata e sostenne la nascita del Centro d’ Ascolto Liberamente Donna, modificato in seguito col nome Centro d’Ascolto VivereDonna
Nel gennaio 2008 l’UDI raccolse attorno al progetto 17 donne diverse fra loro per età e tipo di lavoro, ma tutte con lo stesso desiderio di contribuire in aiuto delle donne che subivano violenza. Iniziarono così le formazioni delle “future operatrici” sul tema della violenza maschile contro le donne: da corsi tenuti dal Centro Antiviolenza di Modena, a Seminari Internazionali di formazione sullo stalking a Bologna, ad approfondimenti tenuti dal Centro Antiviolenza Nondasola di Reggio Emilia
Per tutto il 2008, l’UDI mise a disposizione le risorse necessarie per preparare l’apertura del Centro di Ascolto Vivere Donna che venne poi inaugurato nel simbolico giorno del 25 novembre 2008, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Nel 2013 il Centro d’Ascolto divenne poi Centro Antiviolenza a tutti gli effetti.